Torino-Milan 2-1 è la partita dell’anno: la lavagna tattica di un match (quasi) perfetto

Negli ultimi giorni abbiamo chiesto ai nostri seguaci su Instagram (QUI IL LINK ALLA PAGINA) di votare qual è stata la miglior partita della stagione del Torino. Nel sondaggio abbiamo inserito le due vittorie contro il Milan, in campionato e in Coppa Italia, e i successi sui campi di Fiorentina e Spezia. A spuntarla, alla fine, per soli 8 voti, è stato il match casalingo contro i rossoneri del 30 ottobre 2022, terminato 2-1 per i granata. Nel secondo appuntamento con la Lavagna Tattica, analizziamo la gara con il supporto delle slide preparate da Francesco Bonsi.

Toro-Milan 2-1, la partita della stagione. Con i gol di Djidji e Miranchuk i granata domano il Diavolo e trovano la prima vittoria contro una big dell’era Juric. La sfida contro i campioni d’Italia in carica giunge al termine di settimane di alti e bassi per il Toro, che si è rialzato dalla brutta sconfitta nel derby casalingo con le vittorie contro Cittadella, in Coppa, e Udinese in campionato. Per lanciarsi in classifica serve una prestazione quasi perfetta, soprattutto dietro. Ed è proprio nella fase difensiva che risiede il segreto della vittoria. Vediamolo insieme.

TURIN, ITALY – OCTOBER 30: Koffi Djidji of Torino FC celebrates after scoring his side’s first goal of the match during the Serie A match between Torino FC and AC MIlan at Stadio Olimpico di Torino on October 30, 2022 in Turin, Italy. (Photo by Francesco Scaccianoce/Getty Images)

Partiamo dalle marcature. Pellegri e Miranchuk prendono i due centrali difensivi, mentre Vlasic francobolla Tonali; Lukic sta su Pobega e Ricci segue il trequartista Brahim Diaz. Lazaro e Singo sono incaricati di eseguire le “scalate”, aggredendo il terzino sul proprio lato quando riceve il pallone. Djidji, Schuurs e Buongiorno devono tenere a bada Origi, Leao e Junior Messias. Il Toro prova subito a dettare i ritmi di gioco, grazie all’intensità mostrata in fase di non possesso, ma comincia col piede sbagliato e nei primi 5′ concede due occasioni molto pericolose ai rossoneri, entrambe dopo aver perso il pallone a centrocampo. Con il baricentro alto, si creano ampi spazi fra i difensori, perfetti per le imbucate di Messias prima e Tonali poi. Solo la serataccia di Leao salva il Toro da un uno-due micidiale.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

I ragazzi di Juric soffrono molto le transizioni negative, non riescono a leggere gli inserimenti senza palla dei centrocampisti rossoneri e faticano a gestire la profondità. Bisogna ricompattarsi dietro e gestire con maggiore pazienza il pallone.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

In fase di non possesso, l’obiettivo è come sempre quello di impedire agli avversari di
oltrepassare la metà campo
, bloccando la prima costruzione. Dalla heat-map,
vediamo infatti che il Milan ha fatto molta fatica ad arrivare nel terzo di campo avversario.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

La strategia è indirizzare il Diavolo a giocare lateralmente, sui terzini, impedendogli lo sviluppo della manovra verticale tramite la pressione degli esterni. Anche le vie centrali sono intasate: ogni attaccante o centrocampista rossonero è marcato stretto, in qualsiasi zona del campo. I movimenti degli esterni sono chiaramente illustrati nella slide qui sotto.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

A volte gli attaccanti del Milan vengono incontro per ricevere il pallone, ma i difensori del Toro li seguono, salendo se necessario anche nella metà campo avversaria. Gli inserimenti dei centrocampisti – Tonali, Pobega, ma soprattutto Brahim Diaz – sono assorbiti con estrema efficacia dai nostri marcatori. Eccezion fatta per i primi 5′, con le due imbucate a palla scoperta lette male dalla retroguardia granata, per tutto il resto della gara i giocatori del Milan hanno sempre un uomo di fronte che gli impedisce di verticalizzare. Dalla heatmap, vediamo che la squadra di Pioli ha sviluppato il gioco maggiormente sulla corsia di destra, con l’idea di sfruttare la velocità di Leao sul lato opposto. A questo proposito, Singo è rimasto più basso, per avere la superiorità numerica sul lato debole.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

In fase di possesso, il Torino fa grande affidamento sui lanci lunghi di Milinkovic-Savic (saranno addirittura 37 a fine partita). Dalla heat-map vediamo che i granata hanno giocato quasi sempre nel terzo centrale del campo, sviluppando le azioni maggiormente sulle catene laterali.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

Nella metà campo avversaria, l’obiettivo è servire verticalmente Pellegri e allungare orizzontalmente il campo, in modo da trovare il varco giusto per imbucare in area. Nella slide qui proposta, Singo trova il filtrante per il n°11 che taglia alle spalle di Theo. Largo, sull’altra fascia, c’è Lazaro.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

I due gol arrivano in modi diversi. Il primo nasce da un calcio di punizione sulla sinistra. Lazaro pennella nel cuore dell’area e fa saltare i piani difensivi del Milan. I rossoneri si sono organizzati così: una linea di quattro uomini difende a zona gli inserimenti in area piccola; Tonali, Pobega, Messias e Kalulu marcano a uomo i riferimenti più arretrati. Ma il sistema si inceppa. Djidji occupa la terra di mezzo e colpisce di testa indisturbato, quasi senza saltare. E’ 1-0 Toro al 35′.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

In occasione del secondo gol, invece, viene sfruttata una rimessa dal fondo molto profonda di Milinkovic, (su queste colonne abbiamo analizzato l’azione) che cerca la testa di Pellegri. Il centravanti fa a sportellate con Gabbia e riesce a tenere vivo il pallone per Vlasic. Il tacco geniale del croato libera Miranchuk, che nel frattempo si sta proiettando in area. Lo schema è eseguito con i tempi giusti e porta il trequartista russo al tiro che vale il 2-0 dei granata.

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

Nel secondo tempo il Milan fa dei cambi, fra cui il terzino destro Dest, che rispetto a Calabria viene più dentro al campo. Ciò permette di creare dei sovraccarichi laterali con cui tentare di superare il muro granata. L’azione è evidenziata dall’illustrazione che segue (Dest è il giocatore cerchiato).

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi

Ma la mossa di Pioli non basta a impensierire il Torino, che subisce gol al 66′ solo per un’incomprensione fra Milinkovic e Buongiorno. Il portiere esce e chiama il pallone, il difensore lo anticipa goffamente e cade, spinto da Messias. L’ex Crotone è libero di calciare e accorciare le distanze con la porta completamente sguarnita. E’ l’unica sbavatura di una prova quasi perfetta della difesa. Anche dopo aver subìto gol, il Toro mantiene la calma, ripiegando saggiamente nella propria metà campo. La punizione di Rebic, deviata dalla barriera, è l’ultima minaccia per la porta di Vanja e il Torino porta a casa tre punti prestigiosi e meritati.

Si ringrazia Francesco Bonsi

Illustrazione a cura di Francesco Bonsi
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