Torino e Sassuolo si affronteranno oggi al Grande Torino: ripercorriamo i precedenti tra granata e neroverdi negli anni scorsi
Torino-Sassuolo non è mai stata una partita banale. Colpi di scena, spettacolo ed emozioni a non finire: dalle rovesciate del Gallo Belotti alle rimonte incredibili, come quella dell’anno scorso in 15′ dopo lo 0-2 iniziale. Ma anche le gare degli anni prima avevano regalato gioie in casa granata: basti pensare che nelle ultime cinque sfide contro il Sassuolo, il Torino ha realizzato 16 reti. Insomma, una media di più di 3 gol a partita realizzati, trend decisamente positivo che Juric vuole confermare nella gara di oggi. Ma facendo un salto indietro, è doveroso ricordare il 3-2 dell’anno scorso (qui le emozioni di quella partita): sotto 0-2 fino al 77′, il Toro di Davide Nicola mostrò a tutta Italia il valore del Cuore di quel gruppo, pronto a lottare nonostante le mille difficoltà. Simone Zaza e Rolando Mandragora furono i protagonisti del “quarto d’ora granata”, ribaltando il punteggio e regalando alla squadra tre punti fondamentali in ottica salvezza.
Torino-Sassuolo: la partita del Gallo
Ma tutti noi sappiamo che, in fondo, Torino-Sassuolo è la partita di Andrea Belotti. Il match in cui il Gallo si trasforma da supereroe e colpisce in rovesciata tutti i palloni che gli orbitano attorno. La prima prodezza arrivò nel 2017: cross al bacio di De Silvestri e volée da figurine sotto al sette. L’anno dopo, il copione si ripete: il Toro di Mazzarri, in piena corsa europea, vince con due gol realizzati nel giro di due minuti. Zaza prima e Belotti poi fissano il risultato finale sul 3-2, ma la rete che decide l’incontro entra nella storia granata. Tutto nasce nuovamente da De Silvestri, dalla stessa fascia, verso la stessa porta: il Gallo stavolta decide di incrociare, ma l’esito non cambia. Quella rete permise al Torino di sognare un posto in Europa: obiettivo che poi la squadra raggiungerà soltanto grazie all’esclusione del Milan dalle Coppe europee. Oggi Belotti non ci sarà, per i motivi ben noti a tutti, ma l’imperativo è crederci: questo Toro ha dimostrato di poter volare anche senza il suo Capitano.