Le valutazioni “a freddo” di Empoli-Torino: che Buongiorno!

Alessandro Buongiorno (Torino FC) looks on while warming up.

BERISHA 4: l’ultima partita da titolare l’aveva giocata contro la Lazio, poi due match visti dalla panchina, ma sembra che il kosovaro non giochi da una vita. I suoi riflessi paiono davvero offuscati in varie occasioni, la topica principe del suo pomeriggio è quella su Zurkowski, la cui conclusione è debole e piuttosto centrale. L’estremo difensore si fa piegare la mano, e il pallone finisce in rete in modo imprevedibile.

DJIDJI 5.5: meglio rispetto alla prestazione da lacrime contro lo Spezia, nella quale concede il rigore che fortunatamente arriva troppo tardi, ma che avrebbe potuto riaprire la partita. Con l’Empoli si prende troppi rischi e lascia molti spazi in cui gli attaccanti toscani possono inserirsi, è in ritardo su Pinamonti, quando il nove di Andreazzoli effettua il pallonetto su Berisha in uscita. Difensore che spesso non paga gli errori che commette per imprecisione degli avversari, ma non è possibile sorvolare.

BUONGIORNO 7: chiamato a sostituire Bremer assente per infortunio, stravince il duello con Pinamonti, che è costretto a svariare in altre zone del campo per non farsi schiacciare dalla morsa del giovane granata. Aggredisce alto utilizzando molto bene il fisico, e contro un coetaneo che ha giocato nell’Inter non era per nulla banale. Contribuisce bene anche alla costruzione, sfruttando il suo mancino e la visione di gioco che lo contraddistingue. E se fosse lui il naturale sostituto del forte Gleison?

RODRIGUEZ 6.5: non impeccabile, ma nemmeno colpevole, sull’azione che porta al vantaggio empolese, per il resto domina a lungo in fase passiva e non commette errori grossolani senza prendersi rischi evitabili. Da apprezzare l’egregio lavoro svolta per quanto concerne l’impostazione, vero regista arretrato.

SINGO 6: parte pimpante, con tanti scatti sulla fascia che farebbero pensare ad una bella prestazione, ma si spegne rapidamente, per poi arrivare a toccare pochissimi palloni nella ripresa. Una grandissima chiusura su un filtrante di Henderson (sui cui doveva esserci Djidji), nel primo tempo, gli vale la sufficienza
(SECK 6.5: altra gara in cui si mette in luce con delle belle iniziative nel finale, tra cui una palla invitante per Belotti che si poteva capitalizzare. Vagnati è un vero incapace, giusto espertoni?).

LUKIC 5.5: decisamente meno iniziative del solito, e match il suo, parecchio condizionato da un nervosismo costante. Certamente il giallo inesistente del primo tempo lo penalizza molto, ma è meno leader della mediana di altre volte. Vabbè Sasa, non puoi sempre essere perfetto, sappiamo che chi ti odia non stava aspettando altro che un tuo piccolo inciampo (RICCI 6.5: mette maggior ordine in mediana, anche se entra in un momento della gara in cui le pressioni sono inferiori. Sta crescendo in maniera Interessante per presente e futuro. È un altro vivido effige della chiacchieratissima incompetenza di Vagnati riguardo al mercato).

POBEGA 6.5: nella prima frazione cerca il gol con due conclusioni, ed è il giocatore del Toro che si rende maggiormente pericoloso. La sua è una prova in cui conferisce dinamismo e la consueta solidità al centrocampo, seppur vi sia qualche neo in alcune giocate, è costante nel rimanere ad un altissimo livello di intensità.

VOJVODA 5: partita decisamente sottotono per il kosovaro, che è estremamente impreciso al cross per i suoi standard, oltre a rimediare la più evitabile delle ammonizioni riservate al gruppo di Juric. Lo stesso tecnico è a dir poco fuori di sé, nel momento in cui regala all’Empoli una ripartenza pericolosissima. Probabilmente per questa ragione, lui esce durante l’intervallo (ANSALDI 6.5: prima e sola prestazione di buon livello della sua stagione, cerca subito Pellegri con un cross preciso, poi da un suo tiro deviato con la mano da Stojanovic avrà origine il rigore del pari. Speriamo in un finale simile).

PRAET 6: partita non indimenticabile quella del fantasista belga, che però ha il merito non da poco di servire Ansaldi per il tiro da cui il Toro otterrà il rigore del pareggio. Per il resto non brilla in fase offensiva, ma aiuta i compagni a conservare il possesso della sfera e in difesa.

BREKALO 6: poco ispirato il folletto croato, con delle leggerezze che nel complesso non ci si aspetta da un giocatore del suo talento. Dentro alla sfida arranca, fino a quando non riesce a fuggire sulla sinistra, consegnando a Belotti una palla gustosa da spingere in rete per il tris.

PELLEGRI 6: prima da titolare con la casacca granata, gioca con grande determinazione e cerca l’anticipo su Luperto. È impreciso sul colpo di testa che avrebbe potuto indirizzare il confronto, ma ha il grande merito di prendersi un fallo che lascerà i padroni di casa in dieci
(BELOTTI 8: entra con ammirevole cuore e abnegazione, si prende la responsabilità di calciare entrambi i rigori e li realizza con lucidità e freddezza. Nel finale Brekalo gli regala la palla della tripletta, lui ringrazia e raggiunge i 100 gol in Serie A sotto la Mole).

JURIC 7: il Torino non gioca bene, e forse la cosa non è del tutto negativa. Dovrà imparare anche puntare su partite simili il prossimo anno, se vorrà raccogliere più punti e ambire a vette più elevate con la sua creatura. Il merito enorme è quello di effettuare perfettamente i cambi: Ricci mette ordine, Belotti finalizza in maniera ineccepibile, Ansaldi disputa la sua miglior partita stagionale e Demba Seck si conferma elettrico e dispensatore di soluzioni.

Lorenzo Conzatti, Universo Toro

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