La straordinaria forza di Mihajlovic: operato in segreto, in panchina con antidolorifici

Sinisa Mihajlovic sapeva da un mese che la sua malattia si stava ripresentando minacciosa: operatosi ad inizio marzo, non ha detto nulla a giocatori e staff del Bologna fino a ieri.

Quei campanelli d’allarme che preannunciavano il ritorno della leucemia hanno cominciato a suonare dopo la partita pareggiata con la Salernitana lo scorso 26 febbraio. Mihajlovic non ha detto niente a nessuno, è andato in panchina nel successivo match pareggiato in casa col Torino il 6 marzo e poi, per avere certezze sull’evoluzione della malattia, si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico non banale.

È un’operazione che solitamente richiede una degenza di una settimana in ospedale, ma il tecnico serbo ha fatto in modo di essere a casa la sera stessa dell’intervento. Poi la mattina dopo si è recato a Casteldebole per dirigere l’allenamento, a dispetto di chi gli diceva che era una follia e lo invitava a riposarsi. Dolorante, con i punti di sutura ancora freschi, Sinisa era lì, a malapena in piedi, vicino ai suoi ragazzi, a cui non ha detto nulla: “Sono un professionista, c’è la Fiorentina. Dobbiamo risalire in classifica”. Poi è andato in panchina contro i viola imbottito di antidolorifici.

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