Era l’estate del 2015 quando Daniele arrivava a Torino insieme al compagno e amico Zappacosta, entrambi pronti per una nuova avventura sotto la Mole.
I tempi erano diversi, il Toro era diverso.
I gol cominciavano ad arrivare, ed erano bellissimi: penso che tutti si ricordino ancora QUEL gol contro la Fiorentina. Avversario lasciato sul posto, gran botta da fuori e Toro sul 3 a 1.
In quel periodo Base era il nostro campioncino, quel calciatore che sempre temevamo ci venisse strappato da qualche “Big” per andare ad “esplodere” in un’altra piazza.
Di certo dopo quei primi anni “d’oro” il rendimento è calato, dando l’impressione di avere il talento giusto ma non “quell’ingrediente in più” per consacrarsi definitivamente.
Fatto sta che con noi ha esordito in Nazionale, in Europa League ed ha indossato la nostra fascia da capitano, di certo traguardi non da tutti.
La titolarità se l’è sempre tenuta stretta nonostante i diversi allenatori, un lungo percorso positivo che è terminato, purtroppo, con il grave infortunio nella stagione 2019-2020, quel maledetto crociato.
Nel frattempo le gerarchie sono cambiate, quel Toro “tumultuoso” non trovava pace né in campo né fuori.
Quando Daniele è tornato disponibile è stato complesso per lui trovare la continuità di prima, ancor di più rialzarsi da quel bruttissimo infortunio.
Quest’anno ha collezionato cinque presenze, ma l’augurio che mi sento di fargli è sicuramente quello di trovare a Cagliari la continuità giusta per ritrovare il giusto ritmo nelle gambe. Anche lì lo attenderà una sfida complessa, ma sono sicuro che la sua qualità (sportiva e umana) farà bene al gruppo guidato dal nostro ex tecnico Walter Mazzari.
Grazie di tutto Daniele e in bocca al lupo!
Stefano, Universo Toro