Rubriche/Nel nuovo appuntamento con gli amici di Chiave Tattica, analizziamo la fase di non possesso dei granata.
✍️ di Paolo Manto
Quarto appuntamento con le analisi tattiche su Mondo Toro. Oggi poniamo l’attenzione su alcuni dettagli della fase difensiva del Torino, che vanta la terza miglior difesa del campionato, avendo subito solamente 20 gol da inizio stagione.
La partita contro la Sampdoria ha rappresentato un ulteriore passo avanti nello straordinario percorso di crescita della squadra di Ivan Juric, tornata a vincere fuori casa dopo quasi quattro mesi (0-1 a Reggio Emilia). A Marassi il Toro ha dimostrato grande maturità e autorevolezza, riuscendo a ribaltare il risultato dopo essere passato in svantaggio a causa dello svarione di Vanja, sfruttato molto bene dalla Sampdoria. I blucerchiati sicuramente avevano preparato la partita immaginando uno scenario simile…In effetti, fin dall’inizio del match, i padroni di casa hanno giocato ad uno massimo due tocchi, cercando la verticalizzazione immediata per spezzare la grande compattezza delle linee del Toro.
LA FASE DIFENSIVA – Mister Juric richiede ai suoi giocatori la riconquista alta del pallone, per cui, una volta persa palla, gli uno contro uno a tutto campo e le coperture preventive rappresentano la prima fase difensiva. Caratteristica fondamentale di questo tipo di interpretazione è la rapidità dei tre difensori centrali, che devono essere in grado di recuperare in fretta i tanti metri che si lasciano alle spalle per partecipare alla manovra di gioco.
Come evidenziato dalla grafica, quando il Torino ha la possibilità di schierarsi per la fase di non possesso costruisce due linee da cinque uomini, strette e compatte, che lasciano poco spazio per la giocata degli avversari. La prima è formata dai trequartisti, assieme alla punta e ai mediani; la seconda invece è composta dai tre difensori centrali e dai due esterni che si abbassano. Pochi istanti e il doppio muro è già issato: forte, solido e impenetrabile.
Per poter superare questa muraglia, solida ma anche dinamica e rapida nelle coperture, gli avversari sono costretti a ricorrere a giocate di prima in verticale, di solito prerogativa dei calciatori di maggior tecnica o talento. Tutto sommato è un rischio che Juric si sente di correre e che, contro la Sampdoria, ha contribuito alla vittoria finale.