Dall’Under 16 del Brasile alla doppietta nel derby Primavera: un focus su Stenio Zanetti

Instagram Stenio Zanetti

Un ragazzo che si sta mettendo indubbiamente in luce nella Primavera allenata da Coppitelli è senza dubbio Stenio Zanetti, esterno offensivo brasiliano per nazionalità e anche nello stile, che sta facendo sognare non poco i supporters accaniti delle giovanili granata con colpi di pura classe.

BIOGRAFIA
Stenio Zanetti Toledo nasce il 5 aprile 2003 in Brasile, e fin dai primi passi nel mondo del calcio, dimostra l’abilità e l’attitudine di chi può arrivare in alto in questo sport. Viene allevato dal Cruzeiro, che lo cresce e se lo coccola nella sua formazione, come un genitore con il figlio. A 13-14 anni passa rapidamente all’Under17, perché è troppo forte, troppo superiore ai pari età nel modo di pensare e vedere il calcio. Anche qui stupirà, regalando perle ed emozioni con la sua tecnica ed i suoi colpi di genio. Negli stessi anni, viene anche convocato dal Brasile Under16, selezione nella quale non delude le aspettative. Nel 2020 è pronto per il salto tra i grandi, e gli basta un’annata da diciassettenne, per essere riconosciuto dai sostenitori del team e dagli addetti ai lavori con l’appellativo di “maior promessa do Cruzeiro”. Si dice che anche un certo Luis Nazario da Lima, che poi coerentemente rileverà le quote del club, fosse un suo estimatore e intravedesse per lui un futuro molto interessante. L’estate scorsa è stato abilmente prelevato dal Toro, e seppur con le giovanili, si è confermato rapidamente, mettendo a segno 5 gol e fornendo 2 assist, insaporendo il piatto con giocate di alto livello. Ora nell’ambiente si parla di un suo possibile inserimento in prima squadra per la prossima stagione, cosa che ci auguriamo caldamente.

LA TRATTATIVA
Il rampante diciottenne è stato prelevato dal Cruzeiro con la formula del prestito annuale, con un diritto di riscatto fissato attorno ai 2 milioni. Ci sentiamo di sbilanciarci, e al tempo stesso di asserire che ne vale davvero la pena.

PUNTI A FAVORE
Nasce come ala destra, ma col tempo si nota che è ancora più devastante se schierato sul lato opposto del campo. Quella di esterno sinistro, è una posizione nella quale riesce ancora di più a farsi valere nell’uno contro uno, rientrando spesso dentro al campo sfruttando il destro, suo piede naturale. Oltre a metterlo più a suo agio in campo, gli consente di avere una visione periferica del rettangolo di gioco, e anche di tentare la conclusione dalle media distanza a effetto. Alto 180 cm, il maggior punto di forza di Stenio è senza dubbio il dribbling, agevolato dall’agilità, ma soprattutto dal suo tocco di palla sopraffino (in ragione dell’età) negli spazi stretti. Ha mostrato personalità e coraggio in molteplici situazioni in tale fondamentale, riuscendo talvolta a superare facilmente 2 o 3 difensori. La buona velocità in campo aperto, lo rende un avversario insidioso anche nelle situazioni di contropiede. Inoltre, è dotato di fantasia es estro sopra la media, che lo portano a fornire vari potenziali assist (per sua sfortuna spesso non sfruttati). Pare anche avere i margini di crescita, tali da potersi trasformare col tempo, in un valido regista della manovra offensiva. Nel novero delle sue doti ci sentiamo di inserire anche un buon senso del gol in rapporto al ruolo, ci sono molte ali d’attacco sue coetanee brave partendo da lontano, che però lo sono molto meno quando devono finalizzare l’azione.

PUNTI A SFAVORE
Di statura piuttosto alta ma di corporatura un po’ gracile, dovrebbe potenziarsi dal punto fisico, perché rischia di patire il salto in Serie A da questo punto di vista. Inoltre venendo dal campionato brasiliano, lo avvantaggerà un po’ rispetto ad altri l’anno passato in Primavera, ma dovrà comunque svolgere un lavoro molto importante sotto il profilo tattico. Infine, Stenio potrebbe trovarsi a gestire pressioni che fino ad ora non ha mai provato, dal momento che chi lo conosce ha aspettative molto alte. Sarà bene aspettarlo se dovesse avere delle difficoltà, senza pretendere miracoli da subito.

NEL TORO
Dato il possibile ritorno di Pjaca dall’altra parte di Torino, visti i recenti fatti che non hanno fatto altro che allontanare ancora di più due società non propriamente amiche già di per sé, il suo avanzamento in prima squadra potrebbe essere un’ipotesi decisamente realistica. Agli ordini di Juric rappresenterebbe una perfetta alternativa a Brekalo, e avrebbe la possibilità di imparare molto dal fantasista croato e anche da altri compagni. In caso di necessità potrà pure essere schierato da trequartista destro, ruolo nel quale era stato impostato ad inizio carriera. Se con gli anni avrà un’evoluzione che lo porterà ad essere ancora più attaccante, non è da escludere a priori un suo inquadramento come seconda punta a supporto di un nove.

Lorenzo Conzatti, Universo Toro

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