Il trequartista croato ha rilasciato una bella intervista al Corriere Torino: “Amo i tifosi granata, sono positivi e folli. Ci mancano 4,5 o 6 punti ma la squadra può ancora crescere“.
Josip Brekalo si racconta. In un’intervista per il Corriere della Sera, edizione di Torino, il ventiduenne croato ha tracciato il bilancio dei suoi primi mesi in granata, parlando dell’emozione di segnare un gol davanti ai nuovi tifosi e del feeling che si è subito creato con i nuovi compagni: “Venire al Torino? E’ stata una scelta naturale, con questo club e questo allenatore, che, devo dirlo, è stato un fattore importante“. Adesso passa molto tempo con alcuni granata, che hanno più o meno le stesse origini. “Bello ritrovare Pjaca dopo gli anni alla Dinamo, ci vediamo spesso, con lui, Lukic e Milinkovic-Savic: stessa lingua stessa cultura. Ma tutto il gruppo è speciale”.
SUL PADRE – Commoventi anche le parole di Josip su suo padre, costretto a smettere a 21 anni per la guerra, dove rimase ferito gravemente: “Papà era un buon calciatore dell’Under nazionale, ma ha dovuto mettere un’uniforme. È stato ferito, passò un anno in ospedale, ne aveva 21, la sua carriera finì lì. Quando si è sposato, il suo desiderio più grande era che i suoi figli giocassero a calcio. È un grande fan della Dinamo, così tanto che quando arrivò a Zagabria cercò casa più vicino possibile allo stadio: così i miei figli potranno andare ad allenarsi in pochi minuti, pensava”.
LA GIOIA DEL GOL – “La rete contro l’Udinese? Un momento bellissimo: segnare una rete simile davanti alla nostra gente e nel nostro stadio. Ogni giocatore sogna una cosa del genere in una nuova città, una nuova squadra”. E sul gol contro il Genoa: “Un altro momento magico. Amo i tifosi granata, sono positivi e folli“.
SULLA STAGIONE DEL TORO – “Ci mancano 4,5 forse 6 punti. Penso a quelli persi con la Lazio, l’Atalanta che ho solo visto o il Venezia. La stagione sarebbe cambiata in un attimo, ma credo che questa squadra possa fare buoni match. Chiunque guardi il Toro può divertirsi, perché in ogni partita giochiamo bene. Abbiamo ampi margini di crescita. Diamo e daremo tutto per essere i migliori. Abbiamo tante possibilità, anche grazie a Vanja e i difensori e ogni settimana lavoriamo su qualcosa: le idee del mister sono chiare e abbiamo dimostrato più volte che sappiamo cosa fare. Sì, a volte il pensiero è più veloce della palla o viceversa, ma ci si allena per questo: siamo sintonizzati tra di noi e con l’allenatore e questo è importante”.