BIOGRAFIA
Il giovane Nahitan nasce a Punta del Este ed è originario di Maldonado, dopo aver mosso i primi passi in squadre locali viene ingaggiato dal Defensor Sporting. Il classe 1995 dimostra di essere un elemento di livello, e ciò spinge il Peñarol ad acquistarlo nel 2013, su ottima segnalazione dell’osservatore Alvaro Reguiera. Lì arriva la consacrazione in quello che sarà il suo ruolo prevalente, nato come trequartista, verrà spostato in mediana con molti compiti difensivi e di contenimento. Il cambio di guida tecnica rappresenta per lui la svolta decisiva, con l’ex Juve Paolo Montero diventerà titolare ed il più giovane capitano nella storia del Peñarol. Nel 2017 si trasferisce al Boca Juniors, dove non patisce minimamente il fatto di essere approdato in un campionato diverso, e complice l’infortunio di Gago diventerà molto rapidamente titolare. Con gli xeneize conquista il campionato argentino e la supercoppa nazionale, arrivando anche in finale di Copa Libertadores, in cui è sconfitto dal Millonarios. Il 9 agosto 2019 il Cagliari decide di puntare sul ventitreenne, e versa 18 milioni di euro nelle casse del Boca Juniors. Qui Nandez è subito protagonista, e viene talvolta schierato anche in una nuova mattonella, ossia quello di quinto di centrocampo a destra nel 3-5-2 da Rolando Maran. Alla prima apparizione nella posizione da dei buoni segnali, fornendo subito un assist a Joao Pedro nella partita persa 2 a 1 contro l’Inter di Antonio Conte. Dopo la promessa non mantenuta da Giulini in estate di cederlo, non è più possibile ipotizzare una sua permanenza, e nelle ultime ore impazzano le sirene del Torino.
LA TRATTATIVA
In queste ore sta prendendo quota l’ipotesi prestito con obbligo di riscatto (2 mln per il prestito e 14 per il riscatto). Il Toro cerca di inserire contropartite tecniche per abbassare le pretese del club sardo. (Fonte: Mondo Toro)
PUNTI A FAVORE
Combattente nato, è un giocatore abituato a percorrere decine di chilometri in ogni partita, sempre con la consueta grinta e e fame vorace che contraddistingue i suoi connazionali. Buon rappresentante della categoria dei “box to box” o “todocampisti”, Nandez è un centrocampista totale, capace di ricoprire tutte le posizioni della mediana. È nato come trequartista classico, ma come detto prima in Uruguay viene arretrato da mediano davanti alla difesa. Per come interpreta il ruolo ad alti livelli, è forzata la definizione di “regista”, eccelle infatti se trova un compagno abile a dettare i tempi al suo fianco. Può giocare anche da mezzala o da esterno di centrocampo, agevolato dal suo dinamismo e dalla sua aggressività. È dotato di buona visione di gioco ed è abile a fornire assist tramite cross. Discreto nel dribbling, ha un tiro dalla distanza e un inserimento che sono assolutamente interessanti. Il recupero di palla è uno dei suoi punti di forza, ed il fisico minuto ma compatto, lo aiuta notevolmente nella protezione della sfera quando pressato. Se coinvolto da un progetto, ha una grande personalità e il temperamento del leader.
PUNTI A SFAVORE
Potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo per calarsi appieno nella realtà granata, ma ha tutti i mezzi per farcela anche non facendosi troppo attendere. Essendo rimasto a Cagliari senza stimoli a settembre, crediamo non abbia dato il massimo, e che quindi non sia attualmente nella condizione migliore. Inoltre, entrare negli schemi di Juric può non essere facilissimo, soprattutto per una pedina inserita a gennaio.
NEL TORO
Il classe 1995 sarebbe un’operazione molto significativa, sia per il presente, che per il futuro. Dato il probabile ritorno di Tommaso Pobega al Milan, Juric avrebbe già in mano uno dei profili più adatti a prenderne l’eredità, che col mister avrebbe le potenzialità per fare un salto di qualità ulteriore. Inoltre il tecnico con un simile jolly avrebbe senza dubbio di che sbizzarrirsi, dal momento che Nahitan potrebbe giocare tranquillamente al posto di Singo in caso di necessità, ma anche più avanzato come ha fatto Linetty, nella veste di trequartista atipico. E se da esterno i suoi cross possono essere molto insidiosi, a supporto della punta può portare maggiore solidità rispetto a un fantasista puro, ma anche diversi gol, sfruttando la propria naturale predisposizione nell’inserimento e nel calciare. Insomma, si tratterebbe di un meritato premio per il lavoro svolto da “Ivan il Terribile”, il quale avrebbe la possibilità di contare su un ottimo elemento, la cui parola chiave è versatilità.
Lorenzo Conzatti, Universo Toro