Ricci e Vojvoda a DAZN: “Sarà una stagione importante. Juric ti fa diventare un vero uomo”

I due giocatori granata sono i protagonisti della puntata DAZN “Inside Torino”, girata direttamente sul campo di Bad Leonfelden

Sulle montagne austriache, al confine con la Repubblica Ceca, si respira aria di novità. Il Torino ha scelto questa località tutt’altro che rinomata per svolgere i primi dieci giorni di ritiro estivo, lontano dai riflettori del calciomercato. Le telecamere di DAZN sono entrate sul campo di allenamento degli uomini di Juric, per realizzare una doppia intervista a Samuele Ricci e Mergim Vojvoda. Il centrocampista azzurro ha dichiarato: “E’ una stagione molto importante per tutti perché bisogna confermare quello che abbiamo fatto di buono l’anno scorso. Io non sono di molte parole, preferisco il silenzio. Quest’anno qualcosa cambierà, ci sarà qualche responsabilità in più da prendersi, come è giusto che sia. Se ce ne sono di più ben venga, vuol dire che si alza il livello”. Poi qualche curiosità sul ritiro: “C’è chi gioca alla play e chi preferisce le carte, l’importante è stare insieme. Il ritiro fa bene perché ci fa stare di più insieme fuori dal campo: magari stai di più a tavola una volta finito di mangiare, invece di andare in camera. Unisce ancora di più. La play l’ho buttata via qualche anno fa, ci dedicavo troppo tempo (ride, ndr)”.

Samuele Ricci (Torino FC) in action

Ricci si racconta: “Il fantacalcio, la Nazionale e l’amicizia con Pellegri”

Il fantacalcio l’ho sempre fatto con i miei amici di Pisa. Mi interessa fino a un certo punto. Un mio amico mi ha voluto prendere e so che anche altri ragazzi l’hanno fatto. Secondo me è giusto riproporlo all’interno di un gruppo, è divertente” continua l’ex Empoli mentre passeggia sul prato del campo di allenamento. “Il n°8 era libero, ma ho deciso di tenere il 28, il numero che ho dall’esordio in B. E’ solo un numero, l’importante è quello che dai sul campo. Mancini? L’ho conosciuto quest’anno, penso sia un bravissimo allenatore, molto bravo con i giovani. E’ una cosa molto positiva per una Nazionale che adesso non è in un momento facilissimo. Secondo me possiamo riprenderci, ci sono tanti giocatori di qualità, non solo giovani. La qualificazione avrebbe fatto bene a tutti, sia a noi giocatori, per mettere un obiettivo in più nella nostra carriera, sia a tutto il Paese perché sappiamo quanto è importante il calcio per noi italiani“. In conclusione, un aneddoto sull’amicizia con Pellegri: “Lo conoscevo già prima, ma l’anno scorso abbiamo iniziato a uscire insieme e si è creato un bellissimo rapporto. Questa estate siamo anche andati in vacanza insieme. Gli voglio molto bene, è un bravissimo ragazzo, nonostante da fuori possa sembrare un po’ pazzo. Penso che anche lui si merita di far bene“.

Mergim Vojvoda (Torino FC) looks on

Vojvoda: “Il leader non è quello che urla, ma quello che dà l’esempio con il lavoro in campo. Quest’anno voglio fare 5 o 6 gol e 6 assist”

Ai microfoni di DAZN, nell’episodio di “Inside Ritiri, Torino” parla anche Vojvoda, seduto a bordo campo in ciabatte e con il suo solito sorriso contagioso :”Ci prepariamo bene perché vogliamo sempre crescere, individualmente e come squadra. L’anno scorso abbiamo fatto meglio di quando sono arrivato, e anche quest’anno vogliamo fare bene. Abbiamo già iniziato con il piede giusto, vogliamo fare ancora di più. Juric? La cosa bella è che ti dice le cose in faccia. Se pensa una cosa, te la dice, che sia in privato o davanti a tutta la squadra, a prescindere dal fatto che sia un complimento o una critica. Questo ti fa essere uomo, ti fa crescere, ti fa sapere che qua si lavora. Il più forte alla play? Ieri ho giocato contro Tony (Sanabria) e l’ho ammazzato. Il più forte è Linetty, lui gioca sempre. Io devo migliorare, è dura. Da quando sono arrivato ho ricevuto tanti messaggi di fantallenatori che mi ringraziavano dopo gli assist. Io non capisco, voglio fare sempre assist, ma se loro sono contenti lo sono anche io. Io non mi sento un leader. Mi piace fare il mio lavoro, se posso dare l’esempio io sono felice. Penso che ci sono tanti leader nello spogliatoio, come Sasa (Lukic). Dobbiamo essere ognuno leader di sè stesso. Un leader non è necessariamente uno che parla, ma deve mostrare serietà sul campo. Se so cucinare? Sono un po’ migliorato, ho imparato a fare la pasta con i calamari, che mi piace molto. Bisogna fare una salsa due ore prima, sto imparando a fare qualcosa in più. Quest’anno vorrei fare sei assist e cinque o sei gol“.

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