Le pagelle “a freddo” di Sampdoria – Torino

Ivan Juric (ph: Giuliano Marchisciano)

MILINKOVIC SAVIC 5: il ritorno in campo dopo il Covid è una mannaia per lui, che gioca la partita peggiore da quando è titolare. Sbaglia clamorosamente il passaggio in costruzione bassa, regalando di fatto il gol a Ciccio Caputo. Nei lanci è molto meno preciso del solito, si fa scappare dalle mani un altro pallone grave, e se Thorsby non segna è tutto merito di un monumentale Rodriguez che fa gli straordinari. Un altro turno di riposo forse lo avrebbe aiutato.

ZIMA 6.5: prestazione di garra, fisico e lucidità, dove svolge egregiamente il suo ruolo di puro marcatore, e nel primo tempo combatte con Thorsby senza lasciargli vere possibilità. È stupido dargli la colpa per aver tenuto in gioco Caputo, perché non si sarebbe mai potuto aspettare un errore simile da parte di Savic. Nel finale ne ha ancora per supportare la manovra offensiva, e consegna a Zaza una buona palla, che ad essere onesti andava sfruttata meglio.

BREMER 6.5: meno impegnato del solito da una Sampdoria che offensivamente è davvero poca cosa, è sempre importantissimo nella costruzione dal basso e per la sua leadership. Guida tutto il reparto dispensando indicazioni, in particolare Zima, che apprende rapidamente e disputa una gara attenta grazie al supporto.

RODRIGUEZ 7: partita ottima del braccetto di sinistra di Juric, che contrasta e annulla ogni tentativo di impensierirlo da parte di Candreva o chi per lui. Il salvataggio su Thorsby dopo la papera di Milinkovic Savic vale un gol, ma noi diremmo che vale anche la vittoria, chissà come sarebbe finita se la palla fosse entrata. L’unico piccolo neo è l’errore di testa sull’ex Quagliarella, ma è nulla rispetto alla partita gigantesca che offre. Come al solito, imposta anche bene l’azione da dietro con intelligenza.

SINGO 7.5: Terzo gol in campionato e secondo consecutivo, in questo caso molto pesante, perché regala il pareggio al Toro. Per il resto la prestazione è mostruosa, disciplinato a livello difensivo e devastante in attacco. Crea sempre grattacapi ai doriani anche venendo dentro al campo, in fascia è una vera furia. Oltre al gol di testa, potenziale assist al bacio per Sanabria che scialacqua, cerca la doppietta personale da fuori area, ma anche in quel caso il numero diciannove non impatta bene sulla ribattuta. Straordinario, non ci sono altri aggettivi adatti.

LUKIC 6.5: un Sasa un po’ meno Epic del solito, ma ci può stare, dal momento che in generale non sbaglia mai un match. Talvolta poco lucido nel primo tempo, un suo errore rischia di mandare in rete Thorsby, e aggiunge anche qualche imprecisione a cui, considerando il suo livello, non siamo abituati. Dimostra però la consueta testa e mentalità vincente nella seconda frazione, quando sale in cattedra, pilota la squadra con il joystick, e mette sulla testa di Praet un cross da spingere in rete. I giocatori forti emergono nei momenti difficili.

MANDRAGORA 6: fa girare bene la sfera quando la ha tra i piedi, dando un’opzione in più negli inserimenti in fase offensiva. Combatte meno rispetto alla sfida contro la Fiorentina in fase di non possesso, infatti a volte subisce la fisicità avversaria e non sempre riesce a fare il filtro necessario in mezzo al campo. Partita comunque sufficiente, nella quale non demerita.

VOJVODA 7: “Fares, il titolare sono io” è il messaggio tacito lanciato al neo compagno dal kosovaro, che mette a disposizione del team l’abituale personalità dal primo minuto. Ottimo in fase difensiva, attua un pressing fastidioso e pungente anche in fase offensiva. Impegna Falcone con una bella conclusione, ma non basta per trovare la marcatura. Mai domo e mai pago, scodella un assist perfetto con il mancino per Singo, che accetta l’invito e capitalizza. Poi Juric dirà “ogni allenamento fa 30 cross col destra e 30 col mancino”, si vede.

PRAET 7.5: gol dell’ex all’andata e al ritorno, è una sentenza in negativo per la compagine di D’Aversa. Fa valere tutta la sua qualità sulla trequarti e negli ultimi metri, come quando con dei dribbling ubriacanti sfiora una rete quasi clamorosa nei primi minuti. Sono molte le giocate che avrebbero un gran potenziale, ed inoltre aiuta la squadra nel mantenimento degli equilibri a centrocampo. Dulcis in fundo, decide la sfida, cosa si può chiedergli di più?!

BREKALO 6.5: sempre nel vivo delle azioni granata nel primo tempo, si conferma il vero creatore dell’attacco, il fautore di ogni trama e ricamo che può determinare e creare spazio. Tocca un infinità di palloni ed ha suggerimenti e intuizioni da vero genio, sfiorerebbe anche il sesto gol, che la sfortuna gli nega. Cala nella ripresa, ma nei primi 45′ si spende moltissimo.

SANABRIA 5.5: voto che tiene conto di impegno e corsa, ma la gara che disputa sarebbe da 5. Errori tecnici assolutamente non da lui contro i blucerchiati, come il passaggio sbagliato che per poco non innesca una ripartenza pericolosissima. Non riesce a sfruttare un perfetto assist di Singo, e sul suo tiro da fuori non è freddo sulla ribattuta. Sul piano totale, è come se il Toro avesse giocato a Marassi senza schierare un terminale offensivo.

JURIC 7: seconda vittoria della stagione in trasferta, e la fiamma di chi porta concretezza e risultati. Subisce il gol del vantaggio in modo ingenuo e immeritato , ma i suoi ragazzi sul rettangolo verde dominano senza difficoltà. È bravissimo a scuotere il gruppo per trovare il pari, e a motivarlo ulteriormente negli spogliatoi per completare la rimonta. Ivan da Spalato come Archimede, dategli una leva e potrebbe sollevare il mondo. Solo applausi.

Lorenzo Conzatti, Universo Toro

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