I voti della redazione alla stagione del Torino: il tecnico ha confermato la solidità difensiva valorizzando Buongiorno e scoprendo il bomber Sanabria. Peccato per tutti quei punti persi in casa…
Un’altra stagione si è conclusa ed è tempo di pagelloni. La redazione di Mondo Toro ha dato i voti a tutti i giocatori granata tenendo conto delle prestazioni durante le 38 partite di campionato e le 4 di Coppa Italia. Dopo aver analizzato tutta la rosa, è ora di spostarci sul settore tecnico e sulla proprietà. Iniziamo da Ivan Juric.
𝐉𝐮𝐫𝐢𝐜 𝟔,𝟓: il suo Torino chiude il secondo campionato di fila al 10º posto, ma con tre punti in più, nonostante le tante partenze nel mercato estivo. C’è la sua firma sulla grande solidità del reparto difensivo, che senza Bremer si conferma uno dei migliori d’Italia, con soli 41 gol subiti, gli stessi di un anno fa. Perde quasi tutto il centrocampo e tutta la batteria dei trequartisti, ma porta sotto la Mole Schuurs, Ilic e Vlasic e lotta fino all’ultima giornata per l’ottavo posto. Trasforma Buongiorno e Sanabria, assoluti protagonisti nella seconda parte di stagione. Alterna bastone e carota con Radonjic, che dopo la strigliata nel derby torna a splendere. Compie un vero e proprio miracolo eliminando il Milan dalla Coppa Italia e lo batte anche in campionato, ma è l’unica vittoria contro una big insieme a quella contro la Lazio. Il rendimento esterno è da Champions, peccato che strida molto con i soli cinque successi in casa. Il Torino segna poco, 42 gol in 38 partite, ma ha un’identità chiara, anche se a volte sarebbe servito cambiare spartito. Ma con Juric il Toro ha un futuro, si è riavvicinato ai tifosi aprendo il Filadelfia e ha ritrovato una connessione con la squadra Primavera. Il miglioramento è evidente.
𝐂𝐚𝐢𝐫𝐨 𝟓,𝟓: lo smantellamento estivo della squadra non è certo un bel biglietto da visita per la stagione del Torino, che vende Bremer alla Juventus, perde capitan Belotti a zero e vede sfumare i riscatti di pedine importanti come Praet e Mandragora. E i primi acquisti, Bayeye, Radonjic, Lazaro e Ilkhan (oltre ai riscatti di Pellegri e Ricci) non bastano certo a calmare le acque. Nel solito colpo di coda di agosto arrivano Schuurs, Vlasic e Miranchuk, anche se solo il primo a titolo definitivo, mentre l’ultima entrata prima del gong, Karamoh, solleva nuovamente le critiche della tifoseria. Ottimo e tutt’altro che scontato, invece, l’acquisto di Ilic a gennaio, che sostituisce il partente Lukic. Un’operazione che, unita alle migliorie al campo Filadelfia, dimostra che la società sta cercando di seguire le indicazioni di Juric. Tanto resta da fare, ma quanto sarà fatto?
𝐕𝐚𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝟔: la lite furibonda con Juric durante il ritiro sembra la pietra tombale sulla sua esperienza al Torino, invece il direttore conclude la non facile trattativa con l’Ajax per Schuurs, battendo la concorrenza, e riesce a portare in granata Vlasic. Nelle ultime ore di calciomercato, piazza in prestito Verdi e Izzo, e trova l’accordo per la rescissione di Zaza. La lacuna a centrocampo è parzialmente colmata con l’acquisto di Ilic a gennaio. Non riesce a trattenere in granata Praet, ma dimostra serietà nella gestione del caso Brekalo, che dopo aver chiesto non essere riscattato era tornato a bussare alla porta del Torino a fine agosto.
