Uno sguardo economico
Torino Fiorentina ci ha portato grande entusiasmo ed esaltazione, ma se si analizza con attenzione, salta all’occhio un dettaglio non da poco che certifica la bontà della strada intrapresa. Dall’arrivo di Rocco Commisso nel 2019, la Fiorentina ha acquistato giocatori per un valore di oltre 130 milioni. Calciatori come Kouamè, Amrabat e Pulgar che a Firenze non hanno incantato, sono costati insieme una cifra notevole per la piazza, vicina ai 50 milioni. È giusto menzionare le scommesse economiche vinte come Vlahovic, Castrovillari e Nikola Milinkovic, ma non va dimenticato che le cifre investite sono state quasi pari all’esborso dell’Inter sul mercato al primo anno di Conte. I gigliati investono come una big da più sessioni, e Italiano ha a disposizione una rosa lunga e ben strutturata, con la quale era più che prevedibile fare risultato (pare addirittura strano che non ci sia riuscita prima).
Realtà a confronto
Discorso diverso per il Toro, che eccezion fatta per la sessione estiva del 2019, (supportata però da numerose cessioni), ha sempre investito poco e in maniera oculata. Operazioni pesate in maniera scrupolosa hanno contraddistinto la società granata, che ha anche puntato su molti giovani provenienti dalla Primavera. Singo e Buongiorno sono stati lanciati lo scorso anno, Gemello è il volto di questa annata, ed è probabile che Zanetti e Celesia saranno i prossimi. In tutto ciò, nel 2020 i fondi messi a disposizione da Cairo sono stati 4-5 milioni (molto si è fatto tramite la cessione di Berenguer), il quale ha deciso di puntare sull’occhio e sulla competenza del direttore tecnico Davide Vagnati. È così che un anno e mezzo fa sono stati inseriti elementi come Linetty, Vojvoda e Rodriguez, con l’aggiunta di Sanabria (7 milioni) e Mandragora (prestito con diritto di riscatto il prossimo giugno).
La Svolta
A giugno scorso si decide di ingaggiare Ivan Juric, maestro nella valorizzazione di prospetti con potenziale e nel dare solidità e idee alle squadre che allena. E agendo con astuzia attraverso vari prestiti di profili non valorizzati dalle squadre proprietarie, il mercato estivo del 2021 si è chiuso addirittura in attivo, spendendo meno di quanto incassato dagli addì di Meite e Lyanco. Nonostante ciò l’arguzia di Vagnati e la determinazione di Juric hanno portato all’ombra della Mole “ragazzi rampanti” come Warming, Brekalo, Pobega, Pjaca, Zima e Praet.
L’importanza della progettualità
Anche se non piace, per realizzare ciò sono necessari preparazione e capacità di osservare, sapendo cogliere le occasioni al momento opportuno. E il fatto che a gennaio si senta parlare di Lazetic, Rieder, Gatti e di altri professionisti di cui parleremo, da la sensazione che si voglia continuare a perseguire tale strada con convinzione per crescere moltissimo. Il resto lo fanno il carisma e l’intelligenza di Ivan da Spalato, che ci consegna come in regalo un 4 a 0 al tavolo. E non è soltanto Torino che batte 4 a 0 Fiorentina, di certo. Sono la competenza, la preparazione e l’acume, che come in una favola, battono le centinaia di milioni messi sul piatto da chi è convinto che bastino. Perché il calcio è uno sport dove la moneta non è tutto, porta risultati solo con un progetto alle spalle.
Lorenzo Conzatti, Universo Toro