Questa sera vi proponiamo l’analisi di un giocatore molto interessante, che la società sta seguendo attentamente da qualche giorno.
Si tratta di Federico Gatti, difensore classe ’98 di proprietà del Frosinone.
BIOGRAFIA
È la storia di un ragazzo comune e umile, forse fin troppo, che ha qualcosa in più dei coetanei: talento e passione per il calcio, che celano dentro di lui un grande potenziale. Federico cresce nella cittadina di Chieri, teatro di quella che è una delle più belle favole di sofferenza e determinazione del calcio italiano degli ultimi anni. In tenera età viene notato dall’osservatore Giorgio Boscarato, che riesce a farlo entrare nel settore giovanile del Toro. Agli albori della carriera è un trequartista, dotato di visione di gioco, fantasia e tecnica sopra la media, che verrà poi arretrato. Il suo carattere e il suo temperamento impulsivo, spingono però i granata a liberarsene abbastanza presto, e il giovane è costretto a ripartire dal basso. Passa per breve tempo dall’Alessandria, ma dovrà fare la vera gavetta nei campi di provincia, con il Pavarolo inizialmente in Promozione e più avanti in Eccellenza. Nel percorso, una vita di sudore e sacrifici lo mette alla prova. Si allena soltanto la sera e mantiene viva la fiamma del sogno, ma durante il giorno trascorre 9-10 ore in cantiere come muratore o serramentista, per contribuire al reddito familiare. Il Dio del calcio non sembra essere magnanimo nei suoi confronti, fino al momento in cui viene prelevato dal Verbania, che arriverà in Serie D anche grazie alle sue straordinarie prestazioni. Non si arrende mai e lotta fino alla fine, e dopo un campionato da titolare e protagonista nella categoria, attira molto l’attenzione della Pro Patria in Lega Pro.
È finalmente la svolta per lui, dato che alla prima e unica stagione in Lega Pro registra 35 presenze e un gol, risultando una carta fondamentale per il raggiungimento dei play-off. A luglio il Frosinone ha deciso di puntare su di lui, e come al solito la risposta sul campo è stata eccellente. È il momento di continuare a sognare per Federico, magari con una delle due casacche più rappresentative e storiche della Serie A.
LA TRATTATIVA
In primis il Torino si è inserito nelle contesa per il promettente difensore, che il Frosinone valuta intorno ai 10 milioni. Lavorando sotto traccia ci dicono, si potrebbe scendere a 7-8.
La strategia granata, sarebbe quella di prelevarlo dalla società ciociara attraverso un prestito oneroso intorno ai 2 milioni, inserendo un obbligo di riscatto da onorare in estate. Trasferendosi a gennaio avrebbe modo di conoscere il campionato di serie A ed adattarsi ad esso, e rappresenterebbe un paracadute anticipato vista l’imminente cessione di Bremer, che appare sempre più orientato a lasciare Torino a fine stagione.
PUNTI A FAVORE
Ben strutturato fisicamente dall’alto del suo metro e novanta, è dotato di buona tecnica visti i suoi trascorsi prima da trequartista e poi da mediano, e risulta spesso il primo regista della squadra in costruzione. Lo provano i tre assist messi a referto nei suoi primi 6 mesi nella serie cadetta, ma si cade in errore se si crede che Gatti sia soltanto un difensore valido nell’impostazione della manovra. Federico ha un notevole tempismo nei tackle, lo caratterizza un buonissimo senso della posizione, ed è anche un ottimo colpitore di testa. Qualità quest’ultima, che lo rende una sicurezza nel gioco aereo a difesa della proprio porta, ma anche una vera minaccia aerea nell’area avversaria.
Inoltre per il temperamento aggressivo, il carattere caldo e la determinazione, è per natura portato ad essere un leader, emergere come punto di riferimento per i compagni gli riesce con una naturalezza disarmante. Infine, è umile, ambizioso e ha la fame vorace dei sottovalutati. Tutto ciò unito alla sua voglia di imparare, lo può rendere un profilo perfetto per il Toro dei prossimi anni.
PUNTI A SFAVORE
Nonostante sia tecnico in rapporto al ruolo che svolge, può e deve migliorare nella conduzione di palla, soprattutto quando tenta alcune uscite palla al piede dalla difesa. Non ha mai patito il salto di categoria, ma chiunque conosca il calcio, sa che la Serie A per difficoltà tattiche e pressioni è un mondo a parte per qualsiasi calciatore.
Bisognerà lasciare che lavori e progredisca con serenità e fiducia, soprattutto nei primi mesi, senza bollarlo come acquisto sbagliato alle prime difficoltà o ai primi errori. Il suo carattere può essere una lama a doppio taglio, dovrà infatti imparare a dosare l’irruenza in alcuni interventi e a trattenere la rabbia in certe situazioni.
NEL TORO
Viste le sue doti tecniche e la visione di gioco sopra la media, oltre alla leadership che lo contraddistingue, può esplodere come centrale di difesa nel reparto a 3, prendendo gradualmente l’eredità di Bremer. Considerando però, la buona velocità e la predisposizione all’adattamento e al sacrificio, non è da escludere che possa giocare anche insieme allo stesso Bremer, magari da braccetto destro nel comparto difensivo di Juric. Qualora l’affare andasse in porto, non ci metterà molto a diventare un pupillo del tecnico, vista la personalità simile dei due. Il mister potrebbe contare senza dubbio sulle prestazioni di un valido soldato, sempre pronto a gettarsi nel fuoco per lui.
Lorenzo Conzatti, Universo Toro