Oggi vi presentiamo l’analisi di un talentuoso attaccante serbo classe 2004, Marko Lazetic. Il giocatore è osservato attentamente dal Toro da settimane e sembrerebbe essere il primo nome sul taccuino di Vagnati per sistemare il reparto offensivo.
BIOGRAFIA
Il giovane centravanti nasce il 22 gennaio 2004, e cresce nelle giovanili della Stella Rossa, dall’Under15 all’Under19 dimostra senso del gol e qualità da attaccante moderno. Nel febbraio 2021 la Stella Rossa lo cede in prestito al Graficar Belgrad, compagine militante nella seconda divisione serba, realtà nella quale il suo bottino è di 4 gol e di 4 assist. A luglio Dejan Stankovic e’ ormai convinto che il ragazzo sia pronto per cominciare coi grandi, e lo inserisce con estrema fiducia in Prima Squadra. Fino ad ora ha disputato 14 partite con lo storico club serbo, per un totale di 370 minuti trascorsi in campo. È riuscito anche a mettere a referto la sua prima rete nella Superliga serba, nella pirotecnica vittoria per 7 a 1 in casa del Kolubara. Ha già debuttato inoltre in Europa League, nel match vinto contro il Ludogorets. Il Toro potrebbe essere nel suo destino, dal momento che Marko è il nipote di quel Nikola Lazetic che indossò la casacca granata dal 2006 al 2008.
LA TRATTATIVA
Stando a quanto ci riferiscono, è una delle poche trattative condotte dal Torino ad essere in fase avanzata. La società torinese ha fatto recapitare alla Stella un’offerta che si aggira intorno ai 3 milioni di euro, comprendente anche dei bonus con cui si arriverebbe a 5 totali. Vi è giustamente molto ottimismo riguardo alle potenzialità del gioiellino ormai quasi maggiorenne, vista l’importante cifra che si è disposti a stanziare in rapporto all’età e ai traguardi fino ad ora raggiunti. Ora la palla passa ai dirigenti serbi, che staranno valutando la proposta in modo accurato e meticoloso. (fonte: Zurnal)
PUNTI A FAVORE
Fisico da corazziere ancora da formare, è alto 192 cm e ben proporzionato, oltre che dotato di pura forza. È il classico attaccante di peso potente e pericoloso in area di rigore, ma che sa rendersi utile anche partecipando alla manovra corale. La sua corporatura gli ha permesso fino ad ora di bruciare le tappe, riuscendo a giocare con calciatori molto più esperti di lui. Marko è un abile colpitore di testa ed ha attitudine nella protezione del pallone, oltre a ciò ha una buona velocità spendibile in campo aperto. Destro naturale, dimostra ampi margini di crescita anche nell’uso del mancino. Oltre ad annoverare nel proprio bagaglio il fiuto del gol, dispone di una discreta tecnica e di una visione di gioco sufficiente. Ciò gli consente di fornire invitanti suggerimenti ai compagni. Un calciatore al quale potrebbe assomigliare lo abbiamo visto ieri, ossia Dusan Vlahovic.
PUNTI A SFAVORE
Deve essere migliorato dal punto di vista tattico, visto che l’acume sotto quel profilo è fondamentale per un attaccante che milita nel campionato di Serie A. Non essendo abituato a notevoli pressioni va fatto progredire e lanciato con calma, dal momento che in Serbia si vive il calcio in maniera totalmente diversa, verso dei nuovi volti ci sono aspettative totalmente differenti. Inoltre per diventare un elemento perfetto per le idee di Juric, necessita di un perfezionamento a livello tecnico, ha bisogno di migliorare il suo gioco soprattutto fronte alla porta, divenendo più pulito ed essenziale nelle giocate. Infine in alcuni momenti i suoi quasi 18 anni si vedono tutti, pecca di inesperienza.
NEL TORO
Prospetto che da molti è considerato una delle stelline del calcio serbo, inizialmente sarebbe aggregato alla Primavera torinese, in modo da testarlo e farlo adattare al calcio italiano. Detto ciò, è sicuramente un ragazzo che con il mister attuale può riuscire ad esprimere il potenziale interessante che ha, ed anche nell’ottica della Prima Squadra sarebbe un investimento per il futuro con ottime probabilità di portare dei frutti. In prospettiva può essere un numero nove perfetto per il 3-4-2-1 odierno, terminale offensivo prolifico ed associativo al tempo stesso, con molti anni di carriera davanti a sé.
Lorenzo Conzatti, Universo Toro