La nuova Carta dei doveri che i tesserati della Figc, a partire da quelli delle tre leghe professionistiche, A, B e Lega Pro, dovranno leggere e firmare “fara’ esplicito riferimento ai divieti di scommettere in ambito sportivo, di fare uso di ogni tipo di droga e sostanze dopanti. E, ancora, di regolare con il club in modo improprio il compenso economico e di vedere contenuti audiovisivi sulle piattaforme pirata. Il quinto pilastro sara’ un richiamo a non avere comportamenti e adottare linguaggi razzisti e discriminatori, di ogni tipo. In campo e fuori”. Cosi’ il ministro dello Sport, Andrea Abodi, nel corso di un’intervista a Repubblica. “Al momento della firma degli accordi tra club e tesserato si stabiliscono i reciproci diritti e doveri, sulla base del contratto collettivo – spiega – Ma facendo tesoro delle esperienze e della cronaca di questi anni ritengo che i contratti e i codici etici non bastino, che ci si debba soffermare maggiormente sui doveri. Mi riferisco soprattutto a ‘doveri comportamentali’. Una sorta di richiamo alla deontologia che si dovra’ basare su cinque pilastri”.Sul fronte “del razzismo e delle varie forme di discriminazione le norme sono o dovrebbero essere piu’ che note – sottolinea Abodi – Quel che e’ successo a Milano mi auguro sia almeno servito a far comprendere che contro il razzismo non bastano i ‘sermoni’, ma serve l’impegno a partire dai giocatori in campo. Per questo ho fatto esplicito riferimento alla coscienza per Acerbi, augurandomi che fosse in pace con la sua”. Capitolo stadi: “Sto lavorando per Euro32 e non solo – assicura – visto che saranno solo cinque i nostri stadi ‘europei’ mentre l’esigenza di impianti nuovi o da migliorare e’ molto piu’ significativa”. Infine la questione dei diritti tv. “Verra’ trattato naturalmente il tema della ripartizione delle risorse e della mutualita’ di sistema, collegandolo con quello, prioritario, delle infrastrutture – spiega Abodi – Penso all’utilizzo di una parte dei ricavi dai diritti audiovisivi per poter offrire infrastrutture a livelli europei. Una norma che consenta di massimizzare i ricavi per i club, mettendo nelle migliori condizioni i tifosi che vogliono vivere la loro passione e la loro esperienza allo stadio o davanti a uno schermo, dal televisore allo smartphone”.