Radonjic, la luce si è spenta. Il suo calo nel 2023 è confermato dai numeri: il serbo non dribbla più

L’analisi/Infortuni, bocciature e numeri horror: l’involuzione del dribblomane (che non dribbla più) è evidente

Un inizio di stagione esaltante per poi sparire, partita dopo partita. Arrivato in estate come oggetto del mistero dal Marsiglia, Radonjic nelle sue prime uscite stagionali aveva impressionato tutti con dribbling, gol e giocate inebrianti. Tanto da far dire a mister Juric che “può spaccare le partite, un po’ come Leao“. Un paragone che faceva sognare i tifosi, ma forse un po’ troppo azzardato.

Grazie alle buone prestazioni nelle prima parte di stagione (quattro gol fra campionato e Coppa Italia), Radonjic viene convocato dalla Serbia per il Mondiale. La spedizione in Qatar non rispetta le attese e dal suo rientro al Toro Nemanja sembra un altro giocatore. Parte titolare contro Hellas Verona e Salernitana, ma in entrambe le partite non riesce a incidere e viene valutato come peggiore in campo. Juric gli dà un’altra chance contro l’Empoli, ma dopo 55′ sottotono viene nuovamente sostituito, lasciando spazio a Miranchuk. L’involuzione è già iniziata.

Nemanja Radonjic of Torino Fc during the Italian Serie A, football match between Torino Fc and Spezia Calcio on Jannuary 15, 2023 at Stadio Olimpico Grande Torino, Turin Italy. Photo Nderim Kaceli

Il calo di Radonjic e il derby da incubo: tre errori che causano il gol di Bremer e la sostituzione dopo neanche 14′

Da quel deludente sabato pomeriggio al Castellani, Radonjic mette insieme solamente 47 minuti contro Milan, Cremonese e Juventus. E il momento cruciale arriva proprio nel Derby. Il serbo entra in campo al 60′ al posto di un convincente Karamoh, ma neanche 14′ dopo viene richiamato in panchina. Juric è furioso, “è colpa tua!” urla al numero 49, colpevole di non aver scalato in marcatura su Chiesa in occasione del gol del 3-2 di Bremer. Ma c’è dell’altro. In realtà, sono almeno due le situazioni che hanno fatto perdere le staffe al tecnico croato. Pogba ha appena finito il riscaldamento ed è pronto ad entrare, ma c’è tempo per un calcio d’angolo per il Toro. Radonjic lo batte (male) sul primo palo, la palla gli torna addosso, i suoi compagni sono tutti nell’area della Juve, ma, invece che crossare, l’ex Marsiglia prova a puntare Barrenechea. Palla persa. Pochi istanti più tardi, al termine di una bellissima azione sulla destra, Linetty colpisce la traversa e la palla arriva nella disponibilità di Radonjic, che anziché servire uno dei tre calciatori granata liberi fuori dall’area (Ilic è pronto per calciare dal limite dell’area) cerca il dribbling su Danilo e perde il pallone. Il gol di Bremer è la goccia che fa traboccare il vaso. La partita del classe ’96 finisce dopo neanche 14′. Queste le sue statistiche:

  • 10 tocchi
  • 5 passaggi riusciti su 7
  • 3 dribbling tentati e 0 riusciti
  • 0 giocate difensive
  • 1 fallo commesso

E Juric a fine partita lo demolisce psicologicamente: “Per me manca di rispetto a questo gioco. Non sono riuscito in sei mesi a farlo diventare un giocatore di calcio, e l’abbiamo pagato“.

Nemanja Radonjic of Torino Fc during the Italian Serie A, football match between Torino Fc and Juventus Fc on 15 October 2022, Stadio Olimpico – Grande Torino, Turin, Italy. Photo Nderim Kaceli

Da MaRadonjic a panchinaro: l’involuzione del serbo parte dal rientro dal Qatar

Obiettivamente c’è un Radonjic pre-Mondiali e uno post-Mondiali. Quello delle prime 15 partite di campionato, a cui sommiamo le due di Coppa Italia con Palermo e Cittadella, è un calciatore da quattro gol e due assist, esaltato dal gioco rapido del Torino di Juric e che qualcuno non esitò a ribattezzare MaRadonjic. Nelle prime tre giornate, con Monza, Lazio e Cremonese, è il calciatore che tenta più dribbling in tutta la serie A (26, di cui ben 9 riusciti). Ancora oggi, secondo Kickest, Radonjic è terzo nel campionato italiano in questa particolare statistica (67 dribbling tentati, davanti ha solo Leao e Kvara). Peccato che di questi 67, siano andati a buon fine soltanto 21, che valgono al serbo la 24a posizione fra tutti i calciatori che militano in A. Da gennaio in poi, Radonjic ha effettuato con successo sei dribbling (sui 18 tentati) in sette presenze, neanche uno di media a partita, e il suo minutaggio è andato calando con il passare delle settimane. Titolare contro Verona e Salernitana, scende nelle rotazioni anche a causa di un affaticamento muscolare che gli fa saltare la gara con l’Udinese. Quella a Empoli è la sua ultima gara dal 1′, poi solo spezzoni, 10′ contro il Milan, 24′ con la Cremonese, 14′ nel derby. E anche la media voto ne risente. Nei primi quattro mesi la media dei voti Gazzetta è di 6,32, da gennaio a fine febbraio scende fino al 5 e mezzo, con una sola sufficienza in sei gare. E infatti Juric lo impiega con il contagocce, schierandolo per 257′ su 810. Come era lecito aspettarsi, nessun coinvolgimento nei dieci gol realizzati dal Torino nel periodo. La luce che aveva illuminato gli occhi dei tifosi granata la sera dell’esordio in campionato a Monza sembra essersi spenta. Juric gli darà un’altra occasione per riaccendersi?

Articolo a cura di Filippo Cappelli e Filippo Mora

Nemanja Radonjic, trequartista del Torino (foto di Alessandro Avezza)
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