PJACA – SCOMMESSA O RISCHIO PREVISTO

di @lconzatti

Marko Pjaca muove i primi passi nella Lokomotiva Zagabria, passando poi alla Dinamo Zagabria per la modica cifre di un milione di euro. Nel 2016 viene acquistato dalla Juventus per 23 milioni di euro, ritenuto dai più un potenziale crack del calcio croato.
Soprattutto per motivi legati alla fragilità dal punto di vista fisico, l’allora ventitreenne parte bene ma si spegne presto, considerato una delle tante meteore passate in Serie A.
Comincia una girandola di prestiti che lo porterà allo Schalke 04, all’Anderlecht, alla Fiorentina e poi al Genoa. In ogni esperienza Marko non brilla mai, seppur abbia la chiara attenuante di un corpo che pare di cristallo.
Ora il tentativo di rilancio dalla parte opposta della Mole, arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 7 milioni, e spera di poter risorgere come l’araba fenice con Ivan Juric.

✅ PUNTI A FAVORE
Nasce nel ruolo di centrocampista centrale, ma per via della rapidità interessante viene trasformato in ala nel giro di poco tempo. È abile negli spazi stretti e pericoloso negli uno contro uno, oltre che in grado di utilizzare entrambi i piedi per calciare (seppur sia un destro naturale). Visione di gioco ottima unita a una pregevole capacità di passaggio, può agire anche da seconda punta o trequartista, mattonelle nelle quali riesce a fornire assist invitanti ai compagni.

❌ PUNTI A SFAVORE
Le condizioni fisiche precarie non gli hanno mai permesso di esprimersi al meglio delle proprie possibilità, limitandone in maniera considerevole il rendimento e la crescita. Sicuramente non è affidabile sotto il profilo della personalità o della forza mentale, dato che qualunque infortunio subisca, lo conduce a deprimersi e a non incidere quanto potrebbe al rientro in campo. Infine va disciplinato nel gioco, perché spesso e volentieri tenta delle azioni personali rischiose o fini a sé stesse, che provocano la perdita di più palloni utili in fase offensiva.

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