Pellissier rifonda il Chievo e ottiene l’affiliazione alla FIGC: “Non mollo nulla”.

L’ex campione gialloblù ha dato vita all’FC Chievo 1929: “Non potevo sopportare la cancellazione di un pezzo della mia vita”.

Il Chievo risorge grazie al cuore enorme della sua bandiera. La squadra veneta, che non era stata ammessa al campionato di serie B per inadempienze finanziarie a inizio agosto, non cesserà di esistere del tutto. Da oggi infatti rinasce con il nome di Fc Chievo 1929, il club fondato da Sergio Pellissier.

L’ex capitano e leggenda gialloblù, attuale direttore generale del Rovigo, ha ottenuto la possibilità di affiliarsi alla Figc e all’Arena di Verona ha dichiarato: “Questo era il primo passo. La società ora è lì per essere messa in piedi. Da dove ripartirà? Terza, o seconda categoria. Dove sarà possibile. Ma è fondamentale ripartire. Io non mollo niente, per il Chievo non posso arrendermi davanti alle prime difficoltà“. 

Da oggi partirà il progetto di costruzione della nuova società, ma serviranno tempo e investimenti: “Saranno necessari tempo e sostegni, siamo chiari. Di tempo ne avevamo davvero poco per provare ad entrare subito. Ho cercato di lavorare in emergenza: contatti, solidità, sponsor, imprenditori, compagni di viaggio. Non ci sono riuscito oggi. Ma domani è un altro giorno“.

Il nuovo Chievo sarà a immagine e somiglianza del suo fondatore, troppo legato alla piazza e ai colori giallo e blu per vederli scomparire per sempre: “Sarà solido, serio, umile, ispirato dai principi che ho trovato nel mio Chievo, quello che ho vissuto per molti anni” ha detto Pellissier.
 
Un gesto emozionante e romantico, quello dell’ex campione valdostano cresciuto nelle giovanili del Torino e recordman di presenze con la maglia dei veneti. “Chi me l’ha fatto fare? L’amore per il Chievo. Penso di averlo detto da subito: non posso arrendermi all’idea che una parte di me finisca chissà dove, cancellata. Poi, certo: non voglio regalare e regalarmi illusioni. Non sono qui per fare brutte figure. Vado in fondo, se davvero si può andare fino in fondo. Ma questo non è certo il momento di dire: beh, è finita e così sia. Se ami qualcosa o qualcuno, dai tutto”.

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