“Pareggio da Terra di Mezzo”


Quello contro il Venezia è un pareggio che lascia in bocca ai tifosi granata un doppio sapore, che può sembrare dolce, ma cela un retrogusto amaro. Dopo 6 giornate di campionato, il Toro lo scorso anno aveva raccolto un misero punto: non si può quindi negare il netto miglioramento che c’è stato dal punto di vista dell’atteggiamento, dell’organizzazione e delle idee, nonché dei risultati stessi. Sarebbe altrettanto folle non ammettere, che con questo ruolino di marcia il Toro otterrà la salvezza senza grossi problemi, cosa che da queste parti negli ultimi 2 anni non è stata abitudine. In tutto ciò esiste sicuramente un enorme però, che pervade e assilla le menti dei più attenti. Considerando quanto hanno proposto centrocampo e attacco, nelle partite contro Lazio e Venezia, se la compagine agli ordini del grande Juric avesse ottenuto 6 punti non ci sarebbe nulla da eccepire. E allora viene da chiedersi, perché ne hanno persi quattro? Perché la difesa proposta dall’abilissimo e carismatico tecnico croato, non offre sufficienti garanzie a livello di solidità. Si è passati dal subire al fare vero calcio in modo repentino, e tale cambiamento ovviamente deve far sorridere, ma il problema è che in questa fase si subiscono troppo le ripartenze avversarie. Tolto l’ottimo Bremer, i due braccetti non danno sicurezza quando subiscono il ribaltamento dell’azione, lasciando sovente praterie in cui possono scorrazzare gli avversari. Djidji per totale inadeguatezza personale, nonostante un paio di buone partite, non lo si può erigere a difensore degno di essere titolare in una squadra forte. Ricardo Rodriguez perché concettualmente è un centrale solo per estrema necessità, lo ha fatto di rado e si notano in lui tutte le incertezze di chi si disimpegna, ma in quel ruolo è un adattato. Anche Buongiorno può essere un regista difensivo laterale, oltre a poter essere più affidabile nella fase di non possesso. A destra è essenziale inserire Zima, è un ragazzo giovane e talentuoso, con le potenzialità giuste per prendersi il posto. I due ragazzi potranno sbagliare inizialmente, ma una volta cresciuti eviteranno di scialacquare l’ottimo lavoro dei Pobega, dei Singo, dei Lukic, dei Brekalo, dei Belotti…Detesto criticare Juric, ma è necessario al fine di compiere un salto di qualità ulteriore, per creare un Toro completo nei vari reparti.

Lorenzo Conzatti

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