La nostra analisi degli episodi del match del “Grande Torino”
Analizziamo la gara di campionato tra Torino e Monza, diretta da Luca Zufferli, fischietto della sezione AIA di Udine.
Una partita che non sarebbe stata complicata da dirigere visti gli episodi, ciò nonostante l’arbitro novizio della Seria A (era al suo terzo match nel massimo campionato italiano) gestisce male diverse situazioni, non fischiando alcuni falli evidenti e non estraendo cartellini che sarebbe stato corretto assegnare.
In particolar modo, sono due le situazioni contestate a Zufferli: al minuto 80 il giocatore del Monza Marlon effettua un intervento in area di rigore su Karamoh. L’arbitro lascia correre, ma l’intervento del brasiliano sul piede del trequartista granata è evidente. Da il regolamento, il VAR potrebbe intervenire, ma inspiegabilmente non richiama il direttore al monitor. Sarebbe stato corretto assegnare un calcio di rigore in favore del Torino.
Rovella trattiene Ricci: che errore di Zufferli! E il VAR era impotente
Le più grandi proteste ci sono però al minuto 88, quando Samuele Ricci entra in area di rigore del Monza passando davanti a Rovella, guadagnando la posizione e viene vistosamente trattenuto e strattonato, fino a cadere. L’intervento in diretta appare subito irregolare, ma Zufferli, che è ben posizionato, fa chiari gesti di continuare, in quanto non vi è a suo parere alcuna irregolarità. Pochi attimi più tardi, il fischietto affermerà che si è trattato di un semplice contrasto di gioco. A ben vedere, però, Rovella perde la posizione, non ha il controllo del pallone ed effettua una trattenuta irregolare su Ricci. Anche in questo caso l’arbitro avrebbe dovuto assegnare un calcio di rigore (e punire almeno con un cartellino giallo Rovella), che non arriva neanche dopo un confronto audio prolungato con la sala VAR (l’addetto era Eugenio Abbattista di Molfetta, mentre AVAR era Rosario Abisso di Palermo). Il paradosso è che in questa circostanza il VAR non sarebbe potuto intervenire a correggere la decisione di Zufferli, in quanto l’arbitro era ben posizionato e ha valutato di persona l’entità della trattenuta.