Nella serie tv Netflix “Una semplice domanda”, l’occasione di una particolare partita a golf ha permesso a Gianluca Vialli di raccontarsi ad Alessandro Cattelan. Il classe 1984 di Cremona ha parlato di quella malattia che non lo ha ancora abbandonato e lo tormenta dal 2017. Ha imparato a conviverci l’ex centravanti, per una situazione che gli ha fatto apprezzare ancor di più la vita, scartando il superfluo con la concentrazione su quello che conta davvero e in primis la famiglia e le figlie.
Il cancro come uno schiaffo ben assestato in pieno volto, ha ricordato a Vialli che ognuno di noi ha una “data di scadenza”. Una situazione per certi versi anche illuminante per il dirigente azzurro, perché evidenzia la necessità di dare priorità alle cose importanti e sul messaggio da lasciare. Perché per dirla alla sua maniera non sa quando la “luce potrebbe spegnersi”: “Se per esempio muori all’improvviso di notte, tante cose rimangono incompiute. Oggi so che ho il dovere di di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie, delle mie figlie perché non so quanto vivrò. Quindi ti dà questa opportunità di scrivere le lettere, di sistemare assolutamente le cose”.