13 maggio 1992, Mondonico alza la sedia nel cielo di Amsterdam

13 maggio ’92/Sono passati trent’anni dalla sciagurata finale di Coppa Uefa contro l’Ajax. Due pali, una traversa e un rigore non dato portarono al gesto più iconico della storia recente del Toro

✍️ di Filippo Cappelli

D’altronde il calcio resta pur sempre un gioco, nel quale la componente fortuna-sfortuna alle volte determina i risultati“. Con queste parole dense di rabbia e frustrazione Emiliano Mondonico commentò quella maledetta finale europea di Amsterdam, in cui due pali e una traversa impedirono al suo Torino di vincere una meritata Coppa Uefa in casa dell’Ajax. I granata, reduci dal 2-2 nel match d’andata al Delle Alpi (doppietta di Casagrande), misero in campo una prestazione gagliarda e orgogliosa, andando più volte a centimetri dal vantaggio. Prima il tiro di Casagrande e poi quello di Mussi si infransero sul palo alla destra del portiere Menzo, mentre a due minuti dalla fine un gran destro di Sordo si stampò sulla traversa, che ancora oggi trema.

Il gesto iconico: Mondonico alza la sedia al cielo in segno di protesta

I sogni del Torino, però, non si spensero solo a causa della tremenda sfortuna della notte di Amsterdam, perché quella sera ci fu spazio anche per un episodio arbitrale diventato celebre. Capitan Cravero viene atterrato in area di rigore dei lancieri, ma l’arbitro Petrović non fischia il penalty. Mondonico non ci sta, ma non si accontenta di protestare a parole, vuole farlo con un gesto che rimarrà nella mente di tutti i tifosi del Toro: prende una sedia a bordo campo e la alza al cielo. Più tardi il Mondo avrebbe spiegato: “Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria“. La fotografia di quell’attimo, nel cuore di una delle serate più amare della storia recente del Torino, resta forse la testimonianza più viva di quella favolosa squadra, capace di perdere senza perdere.
A trent’anni esatti da quel 13 maggio 1992, il Torino FC ha ricordato il gesto di mister Mondonico postando sui social il fermo immagine delle braccia che sorreggono in cielo la sedia capovolta. “Iconico” la didascalia lapidaria scelta dal club.

Il tabellino della finale di Amsterdam:

AJAX – TORINO 0-0

AJAX: Menzo, Silooy, Blind, Jonk, De Boer, Winter, Kreek (all’80’ Vink), Alflen, Van’t Schip, Pettersson, Roy (al 65′ Van Loen). A disposizione: Van der Saar, Davids. Allenatore: Van Gaal.

TORINO: Marchegiani, Mussi, Policano, Fusi, Benedetti, Cravero (al 56′ Sordo), Scifo (al 60′ Bresciani), Lentini, Casagrande, Martin Vazquez, Venturin. A disposizione: Di Fusco, Cois, Vieri. Allenatore: Mondonico.
Arbitro: Petrovic (Jugoslavia).

SPETTATORI: 42.000 circa.
NOTE: ammoniti Casagrande, Silooy, Sordo, calci d’angolo 9-2 per l’Ajax. L’Ajax si aggiudica la Coppa Uefa in virtù dei gol segnati in trasferta.

Emiliano Mondonico, allenatore del Torino finalista di Coppa Uefa
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