Chi è Mohamed Fares? Diamo uno sguardo al nuovo esterno granata

Account Instagram: Mohamed Fares

Ecco l’analisi del nuovo acquisto del Toro!

BIOGRAFIA

Fares muove i primi passi da calciatore in Francia, precisamente nelle giovanili del Bordeaux. Svincolatosi dalla squadra transalpina nel 2012, si accasa al Vicenza, che lo cede rapidamente al Verona.
Dopo ottimi risultati con le giovanili gialloblù, il 10 maggio 2014 viene convocato per la prima volta da Mandorlini in prima squadra.
Esordisce in Serie A il 14 dicembre 2014, segna la sua prima rete in maglia scaligera in Coppa Italia contro il Chievo il 29 novembre del 2017, siglando il momentaneo pareggio. Il 18 giugno 2018 passa in prestito alla Spal, ed il 27 gennaio 2019 entra per la prima volta nel tabellino dei marcatori nella massima serie, nel definitivo 3 a 2 in casa del Parma. Sarà riscattato nell’estate del 2019, dovendo poi operarsi al legamento crociato. La stagione seguente troverà poco spazio a causa di un infortunio alla coscia.
Il primo ottobre 2020 viene acquistato a titolo definitivo dalla Lazio, che nota il potenziale interessante del ragazzo. A causa dell’infortunio di Lulic otterrà anche il posto da titolare, ma non avrà un rendimento di alto livello per le pressioni a cui verrà sottoposto, e per le alte aspettative su di lui.
Il 31 agosto 2021 passa in prestito al Genoa, e con la maglia del Grifone mette a segno 2 gol e 1 assist in 8 presenze, saltando più partite per un nuovo infortunio.

LA TRATTATIVA

L’accordo per il trasferimento a Torino è stato trovato sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 5 mln.
(Gianluca Di Marzio)

PUNTI A FAVORE

Mancino naturale, nasce nel ruolo di ala d’attacco, data la naturale propensione all’assist e al gol, qualità che lo caratterizza in gioventù. Tatticamente molto duttile, diviene col tempo un esterno a tutto campo, che può ricoprire anche i ruoli di esterno di centrocampo e di terzino sinistro.
Dispone di una buonissima velocità di corsa, a cui unisce anche una resistenza non da poco. In veste di terzino sinistro si è dimostrato un interprete decisamente offensivo, con discrete doti nell’uno contro uno, visione di gioco consona e abilità nei cross e negli assist ai compagni. Trova la sua collocazione definitiva con Leonardo Semplici, come esterno a tutta fascia nel 3-5-2 o in moduli derivanti da esso, facendo intravedere anche del potenziale inesplorato, nella finalizzazione della manovra attraverso gli inserimenti nell’area di rigore avversaria.

PUNTI A SFAVORE

Anzitutto deve migliorare nella fase difensiva, perché in una squadra che ambisce a mantenere solidità come il Torino di Juric, occorre che gli esterni sappiano fare la loro parte in fase di non possesso. Il tecnico granata però, sarà indubbiamente in grado di perfezionarlo sotto questo aspetto. Le condizioni fisiche non sempre ottimali dell’algerino sono un punto interrogativo, visto che come per Pjaca, gli acciacchi ne hanno spesso limitato la crescita e la continuità. Inoltre dovrà fare un ulteriore miglioramento nella personalità e nella mentalità, perché alla Lazio ha dato l’impressione di soffrire elevate pressioni.

NEL TORO

Se valorizzato da Juric, può diventare un elemento davvero importante nella produzione offensiva, garantendo qualche gol in più e maggiori opzioni ed imprevedibilità sulla corsia mancina. Ha un altro passo rispetto a Vojvoda, e maggiore pericolosità ed efficacia nell’ultimo passaggio rispetto ad Aina. Con maggiore disciplina dal punto di vista tattico e meno noie dal punto di vista fisico, su questo ragazzo può essere svolto un lavoro interessante, che potrebbe risultare una sorpresa. La sua duttilità può essere un fattore da non sottovalutare, motivo per il quale non escludiamo che possa talvolta essere impiegato anche sulla linea dei trequartisti. Chiaramente in tal caso si avrebbe meno qualità rispetto a quella offerta da Pjaca e Brekalo, ma maggiore inserimento negli spazi e attacco della profondità. Qualora, per mancanza di personalità e benessere fisico non riuscisse ad impattare, non vi sarebbe nessun vincolo di acquisto per la dirigenza granata. Possiamo definirla come un’operazione oculata ed intelligente, una scommessa che non dà obblighi in caso di esito negativo, e che se vincente si rivelerebbe un vero affare.

Lorenzo Conzatti, Universo Toro

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